La Chiesa non riconosce ancora Medjugorje ma un Sacerdote decide comunque di partire

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E' la storia di un Sacerdote che parte per Medjugorje mosso dalla curiosità che suscita un luogo del genere. Dalle parole del Sacerdote, si può comprendere che egli è perfettamente consapevole del fatto che le apparizioni non sono ancora state riconosciute dalla Chiesa e rispettando questo stato di cose ammette di esser partito per la Bosnia con lo scopo di esplorare quella realtà che è Medjugorje e magari assaporare la proverbiale pace che si respira:
<<Ero ancora seminarista quando, per la prima volta, ho sentito parlare di Medjugorje. Oggi, sacerdote e al termine degli studi a Roma, ho avuto la grazia di accompagnare un gruppo di pellegrini. Personalmente sono rimasto colpito dal fervore con il quale le migliaia di persone presenti in quella terra benedetta pregavano e celebravano i sacramenti, particolarmente l'Eucaristia e la riconciliazione. Lascio il giudizio sull'autenticità delle apparizioni a chi è competente in materia; custodirò tuttavia per sempre il ricordo della Via Crucis sul sentiero sassoso che conduce verso la cima del Krizevac. Una salita dura e lunga, ma al contempo molto bella, dove ho potuto vivere diverse scene che, come una pagina di vangelo, mi hanno dato spunti per la meditazione. (...) Arrivati sul Krizevac abbiamo sentito il desiderio di trattenerci il più a lungo possibile. Ci sentivamo bene lì. Davanti a noi si estendeva il bel panorama di Medjugorje, la città mariana. Cantavamo. Ridevamo. Ma... bisognava discendere. Bisognava lasciare la montagna e rientrare a casa... riprendere la vita di tutti i giorni. E lì, nel quotidiano che dobbiamo vivere le meraviglie del nostro incontro con il Signore, sotto lo sguardo di Maria>>. Da queste ultime parole si percepisce la solita nostalgia dei pellegrini che ritornano da Medjugorje. (Fonte:Eco di Maria, n°164)