Altri test sui veggenti di Medjugorje: le conclusioni convergono

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I numerosi test cui sono stati sottoposti i veggenti portano in buona sostanza alle stesse conclusioni: i ragazzi sono spontanei e sinceri ne loro comportamento e la scienza non riesca a dare una spiegazione concreta delle apparizioni di Medjugorje e delle estasi.

In particolare, il test di Holter che registra in modo continuato la frequenza cardiaca (effettuato dal Dottor Mario Botta, nel 1984) ha evidenziato un andamento sinusoidale (cioè molto vario e altalenante) dei parametri durante l'apparizione nella quale il veggente Ivan (a cui era stata applicata la strumentazione) ha mostrato una indifferenza incredibile a qualsiasi stimolo esterno. 

Nello stesso anno, il Professor Dottor Anna Maria Franchini ha constatato il sincronismo (vedi il sincronismo dei veggenti di Medjugorje), aggiungendo che l'intensità del fenomeno dell'estasi è veramente fuori dal comune: <<...tutti sono intensamente attratti verso un oggetto esterno, che polarizza la loro attenzione ed il loro interesse ad un livello di intensità che non ho ' mai visto prima e che caratterizza secondo me la singolarità dell'esperienza. La autentica semplicità dei ragazzi la rende evidente. Su tutto rimane il sigillo del segreto, il mistero dell'inconoscibile>>.