Il sincronismo dei veggenti durante le apparizioni a Medjugorje

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Il dettaglio più stupefacente delle apparizioni di Medjugorje è la contemporaneità (o sincronismo) che caratterizza le fasi delle apparizioni stesse. I veggenti eseguono azioni nello stesso istante (con scarti di qualche millesimo di secondo) sebbene non sia possibile per loro comunicare e perciò accordarsi sui tempi. 
Uno studio del Dott. Luciano Cappello (1984) ha descritto questo sincronismo distinguendone tre tipologie

La prima, detta primo sincronismo si manifesta quando i veggenti cadono in ginocchio iniziando a recitare la preghiera del Padre Nostro. A questo punto è stato osservato che i ragazzi muovono le labbra e conservano la mimica facciale che esprime con il loro stato emotivo, pur senza emettere alcun suono. Durante questa fase, come spiega il Dottore Cappello, sarebbe possibile (ma non è detto che lo sia) una qualche comunicazione, un cenno d'intesa tra i veggenti che stabilisca quando effettivamente dare inizio alla recita della preghiera, creando così un sincronismo ingannevole.

Il discorso cambia quando segue il secondo sincronismo in cui i veggenti riprendono la parola con <<...che sei nei Cieli...>>, intenti a proseguire la recita del Padre Nostro cominciata dalla Madonna. Il fatto rilevante è che l'intervallo di tempo tra la fine del primo sincronismo e la ripresa della parola varia da una apparizione all'altra: è impossibile che i veggenti di Medjugorje si accordino su tale intervallo di tempo perché tra una apparizione e l'altra ci sono differenze misurabili solo col cronometro!

Il terzo sincronismo si ha quando i ragazzi alzano lo sguardo contemporaneamente seguendo una traiettoria precisa e uguale per tutti e salutano la Madonna talvolta pronunciando <<Ode!>> o <<Se ne va...>>. Anche in questo caso non è stata data una spiegazione che illumini sulla perfetta sincronia dei veggenti.
La conclusione di Cappello è: <<Se il primo sincronismo potrebbe essere (dico "potrebbe essere", non "è") spiegato con cause naturali, il secondo e il terzo (specialmente il secondo) non sono spiegabili naturalmente e rimandano a cause da noi non percepibili, ma percepite solo dai ragazzi in stato di estasi>>. 
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