Incredibili rivelazioni di un falso testimone contro Medjugorje che ha trovato il perdono

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Durante la guerra in Bosnia, la realtà di Medjugorje veniva fortemente combattuta dalla polizia segreta che non perdeva occasione di screditare tutto quanto girasse attorno ai veggenti e alle apparizioni. Anche Padre Jozo ne fu una eccellente vittima. A causa di alcune parole da lui pronunciate ma volutamente fraintese, (sebbene tratte dalle Scritture), il frate venne processato in un contesto ben poco neutrale. Qualche anno dopo infatti un ex poliziotto ha confessato di aver testimoniato il falso contro Padre Jozo di Medjugorje, imparando a memoria una storia ben architettata da chi voleva screditare il frate:

<<Un giorno in autunno, mentre frequentavo la quarta classe a Sarajevo, fui convocato alla Questura di Mostar per fare da testimone al processo contro Fra Jozo. Il direttore della scuola mi disse di andare senza paura. A Mostar (vicino a Medjugorje) un investigatore, diventato poi Questore di Mostar, mi disse di rimanere a disposizione, ma di non andare a casa per non far trapelare nulla. Per questo rimasi a Ilici presso una mia zia. Lì mi raggiunse, dicendomi di prendere carta e matita e scrivere ciò che mi avrebbe dettato. Questo lo dovevo imparare a memoria per ripeterlo l'indomani in tribunale come testimone contro Fra Jozo>>.

Tuttavia anche quest'uomo ha trovato il perdono:

<<Di anno in anno la coscienza mi bruciava sempre di più, e per dieci anni non mi confessai sapendo di non potermi accostare a Dio senza avere il perdono dall'uomo che avevo danneggiato. Per la stessa ragione non avevo voglia di sposarmi. (...) Ho trovato per fortuna un frate compaesano che ha fatto da intermediario e mi ha aiutato a venire da Fra Jozo. Questi mi ha accolto come un amico e mi ha perdonato di tutto cuore; poi mi ha anche confessato. Dopo di che ci siamo abbracciati e baciati e la mia anima si è sentita libera da un grave fardello. Fra Jozo mi ha promesso che sarà lui a benedire le mie nozze. Come ringraziare Dio per un così grande dono?>>
(Fonte: Eco di Medjugorje, n°82)

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